HSC si occupa di RFID dal 2003, cioè dall'inizio dell'utilizzo della tecnologia nella logistica e nella distribuzione.
L'identificazione delle merci attraverso i codici a barre è una prassi da lungo tempo adottata e consolidata al punto vendita che da molti anni utilizza sistemi di codifica standardizzati (EAN/GS1) nel carico del materiale a magazzino e nello scarico alla cassa.
Da qualche anno però non si parla altro che di identificazione in radiofrequenza (RFID), la nuova frontiera dell' auto-identificazione, che permette la scansione veloce e contemporanea delle merci che transitano davanti ad una antenna, identificando a distanza decine di prodotti, anche se essi sono ancora chiusi nell'imballo o sono contenuti nel carrello del cliente.
La tecnologia, basata su microchip di dimensioni ridotte che rispondono quando sollecitati da un campo elettromagnetico e che non hanno bisogno di fonti di energia proprie per operare, suscita l'interesse di tutta la distribuzione, ma è al punto vendita, che possono essere realizzate le applicazioni più sorprendenti.
Già da alcuni anni i pionieri della tecnologia hanno realizzato le prime applicazioni nei loro magazzini e punti vendita. I casi più noti sono stati Walmart negli USA, che ha aperto la strada alle applicazioni logistiche nella grande distribuzione con tecnologia RFID UHF, Metro, in Germania, dal 2004 ha utilizzato "scaffali intelligenti", in grado di interrogarsi per individuare il sotto scorta e richiedere un approvvigionamento quando il prodotto comincia a scarseggiare. Metro, che utilizza ormai in modo estensivo la tecnologia RFID nell'identificazione dei pallet di materiale ricevuti dai propri fornitori in Germania, dal 2007, al Future Store utilizza la tecnologia a livello di confezione di vendita per fornire informazioni sul prodotto agli Information Kiosk, per effettuare un passaggio alla casse non assistito ed infine come anti-taccheggio.
A partire da queste esperienze si è cominciata ad utilizzare la tecnologia RFID al punto vendita, in particolare nel settore della moda, non solo per una gestione logistica ma anche per creare nuove Shopping Experience al cliente: nelle più innovative catene di vendita si è cominciato ad utilizzare la tecnologia RFID per informare ed allettare il consumatore con l'augmented reality e per studiarne i comportamenti d'acquisto, utilizzando la tecnologia come leva di un merchandising innovativo. A partire dal 2007, HSC ha realizzato per Ottica Avanzi i primi smart store italiani basati su tecnologia RFID esplorandone con il cliente tutte le possibili applicazioni al punto vendita.
L'unicità di ogni chip RFID lo rende inoltre un perfetto "certificato di garanzia" in grado di certificare l'originalità del capo, il "made in" ma anche l'appartenenza al suo proprietario. Ma se il cliente lo desidera il chip può essere disattivato all'acquisto e perdere tutte le proprie informazioni.